donne al volante col tacco a spillo

Sabato pomeriggio, imperativo: COMPRARE! Dopo una lunga settimana di lavoro, dopo giornate sfiancanti in ufficio a rispondere al telefono e a fare sorrisi ai clienti, una donna si merita il tanto atteso giro a negozi in centro! Il rito è sempre lo stesso, l’entusiasmo invece ogni volta cresce. Tacchi, jeans, borsa, occhiali da sole e chiavi della macchina. Uno sguardo allo specchio e, dopo un’accurata analisi e una frase detta a noi stesse: “si, sei figa” usciamo.

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Il centro storico vanta di centinaia di parcheggi ma ogni volta è una guerra all’ultima freccia. Colpisce una donna su due la smania di scendere e, finalmente, iniziare la ricerca del proprio premio settimanale.

Tuttavia il parcheggio non sempre è facile da trovare, soprattutto di sabato pomeriggio. Di solito però abbiamo una complice per le nostre missioni e infatti eccola li, la nostra migliore amica che, smaniosa come noi di acquistare qualcosa, appena avvista il posto libero, scende con la rabbia di una tigre pronta ad azzannare la preda. Ho visto liti per un posto auto che neanche una donna che scopre il proprio marito a letto con una brasiliana dalle natiche perfette ha una reazione simile. Quel giorno il punto di ritrovo con la mia amica era davanti al grottino, famoso locale in centro a Vicenza e, mentre lei era già davanti al locale ad aspettarmi impaziente, io stavo ancora girovagando alla ricerca del mio posto. Gira e rigira la pazienza stava finendo e l’ansia aumentando. Ad un certo punto i miei occhiali da sole puntano uno spazio più o meno libero, giusto per la mia piccola utilitaria. Con entusiasmo, sterzo, giro, freno, guardo indietro e.. bum! Un colpo secco riecheggia in tutto l’abitacolo.

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Il mio angelo custode in quel momento era in compagnia della mia amica che si stava bevendo un aperitivo perchè, invece di aiutarmi a scansarlo, mi ha fatto colpire in pieno uno spartitraffico in cemento armato. Sono scesa barcollando sui miei tacchi color corallo e,con la faccia simile a quella della donna precedentemente citata che ha beccato il marito fedifrago e ho tirato su i jeans che mi scendevano sui fianchi ed ho aperto un po’ la cerniera del mio giacchino in pelle rosso. Ho alzato gli occhiali e, appoggiati sulla testa, ho valutato il danno. In quel momento un signore sulla settantina che passeggiava li vicino si ferma di fianco alla mia macchina, braccia incrociate dietro la schiena e, invece di proferire una parola di conforto o di aiuto, ha fatto la peggiore cosa che potesse fare: un cenno di diniego con la testa. Sono rimasta talmente male che, se avessi avuto il paraurti a terra, l’avrei scagliato contro di lui, invece sono riuscita solamente a fare un sorriso di circostanza che parevo (ero?) un’ebete.

Con la morte nel cuore ho raggiunto la mia amica.

Comunque non tiratemi fuori la storia che le donne non sanno guidare, quello spartitraffico in cemento armato era in un posto in cui non doveva essere e, sebbene segnalato con un colore giallo fluorescente, era troppo… basso! Ho pensato anche di andare a lamentarmi dai vigili urbani ma mi hanno consigliato di evitare una che, a parer loro, sarebbe stata un’inutile figuraccia.

Il mio angelo custode, in quel momento, è tornato e, sebbene alticcio, si è posato nuovamente alla mia spalla e mi ha portata dalla mia amica che aspettava da più di venti minuti.

Ho pianto lacrime amare con la mia amica che, grande consolatrice e donna da sposare, ve lo assicuro, mi ha sussurrato nell’orecchio:

“dai Elena, andiamo a vedere le nuove vetrine di Bruschi. Ci sono scarpe fenomenali!”

Il risultato è stato un nuovo paio di scarpe e, chiaramente, un abito da abbinarci.

Dopo quello spavento, mi sono meritata tutto quanto!!!!!!

Il pensiero della botta alla macchina continuava ad assalire la mia mente e dentro di me valutavo il danno economico che, tradotto in gergo femminile, si quantificava in quante paia di scarpe avrei dovuto rinunciare.

Di ritorno con le mie borse, ho aperto il bagagliaio ed ho accarezzato dolcemente quello che prima era un paraurti color grigio metallizzato e che poi si è trasformato in giallognolo striato.

Confesso però che non ho mai sistemato il danno.

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Ho lasciato li la botta così che, ogni volta che mi avvicino alla mia macchina, so che devo stare attenta. Le scarpe che ho comprato successivamente non c’entrano nulla. NULLA. E’ solamente una furbizia psicologica.

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